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  1. »Vergil«
     
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    Vergil



    Vergil ascoltò tutto il soliloquio del demone con un sopracciglio alzato.
    D'improvviso poi starnutì e si giustificò:
    -Scusa...ma sono allergica alle stronzate!- e fece finta di asciugarsi una invisibile lacrima che le sarebbe dovuta uscire dall'occhio.
    Poi con due dita spostò il "ferretto"fatto a spada che la stava puntando.
    Vergil era completamente dipendente da Lux: una delle due spade gemelle...le più forti in assoluto: così la potenza bestiale della spada aveva potuto riverberare in lei...e non bloccarsi, sottostando alla, in comparazione, sua infimaforza...
    Ecoo eprchè Heris era sicuramente più debole di lei: aveva fatto piegare una potente spada, sotto la sua ovvia più bassa forza...mai, mai farlo!
    Doveva essere un tutt'uno con la sua spada, non prevalere su di lei...Dante e Vergil l'avevano capito...evidentemente Heris no.
    Ecco perchè faceva la spavalda, e gli altri due demoni, sapendo ciò, non avevano neanche la voglia di ribattere, data la loro infinita superiorità.
    -Puoi prendermi in giro quanto vuoi...tanto di norma non ascolto le persone che si fanno trascinare così dalle passioni...è vero: forse non c'entro...ma fossi in te, consiglio da demone a demone: io non minaccerei Beatrice...giusto Dante?Tu lo sai come la innervosiscono le persone che lo fanno...-
    e pronunciò tutto questo discorso con le mai sui fianchi guradando ild meone nero con un lieve tono di sarcasmo.
    -Eh, no no...io non lo farei...mi sa che dopo sarebbero guai per te...comunque approvo: l'ultima cosa che farei è combattere, ora come ora...siamo alquanto stanche di uccidere gente comune così a caso...vero Lux?- disse tenendo un tono ironico ma semrpe e rigorosamente pacato.
    L'ultima cosa che voleva in quel momento era sporcare Lux con il sangue del demone rosso...perchè così sarebbe andata a finire,ovviamente...
    Appena vide il dmeone muoversi verso la panchina, disse ammonendola in modo mono-tono:
    -Bene: vatti a sedere con il tuo amore e non essere maleducata, che siamo ad una festa!...Oh! Strega!Come stai?-Disse Vergil rivolgendosi prima ad Heris e poi ad Helen...
    -Hai visto chi c'è, Dante?...non è quella a cui, mi avevi raccontato,avevi offerto il the?- e dopo aver richiamato l'attenzione del demone nero sui due nuovi arrivati con una lieve pacca sul braccio, sorrise lievemente, ricordandosi del fatto raccontatogli da Dante.
    Non l'aveva mai conosciuta...ma dalle voci si era fatta un quadro più o meno dettagliato:era prorpio stupida, eh?


     
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  2. Talitha¼
     
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    witchbysimosi2Dante


    Dante non esitò a trattenere un sorriso nel momento in cui Vergil riusfiutò di combattere per lui: era sicuro che Heris avrebbe rifiutato la cosa ma...
    ...vedere come l'altra si ostinava a persistere nella sua algida distanza era qualcosa che Dante non poteva non ammirare e non odiare al tempo stesso.
    La conosceva da tantissimo, ed era una delle poche persone che non fosse cambiata per niente dalla prima volta in cui l'aveva vista.
    E' davvero una delle persone più determinate che io conosca.
    E poi, lo divertiva il fatto che come le loro armi si attraevano e solo insieme poteva veramente dare il meglio di loro, al contrario i due demoni non erano particolarmente affini e, nonostante Dante si divertisse parecchio a sruzzicarla, doveve riconoscere questo fatto.


    -Puoi prendermi in giro quanto vuoi...tanto di norma non ascolto le persone che si fanno trascinare così dalle passioni...è vero: forse non c'entro...ma fossi in te, consiglio da demone a demone: io non minaccerei Beatrice...giusto Dante?Tu lo sai come la innervosiscono le persone che lo fanno...-

    Dante si stava LETTERALMENTE stufando, ma nonostante questo, capì doveva dare man forte a Vergil nessuno, NESSUNO poteva insinuare la sua Beatrice fosse debole...
    -Gli unici idioti che possono dire che la mia spada sia debole o hanno l'aridire di minacchiarla, sono coloro che non l'hanno nemmeno vista da lontano.
    La mia beatrice-
    e la svelse dalla custodia, passandosela davanti agli occhi e accarezzando la lama nera con la mano - è la più bella e la più letale che esista a questo mondo e tu- e con occhi carichi di odio si spostò su Heris - tu non devi nemmeno pensare di minacciarci, perchè di certo non avresti la meglio: mi hanno nominato capo dell'appendice infernale non per nulla, cara la mia ragazza innamorata e manco per niente ricambiata-
    Sorrise poi, spezzando quello sguardo di odio e di ira che fino a poco prima aveva avuto e disse, rivolto a Vergil -visto? ho fatto la rima! Sono un poeta niente male no?
    E fu mentre diceva queste cose che a nemmeno un metro di distanza, vide Helen, la strega a capo dei maghi affiancata da uno strano tipo mai visto prima dai capelli bianchi.
    Il sorriso di poco prima divenne beffardo e strafottente: forse Helen era l'unica dei sovrani con la quale riuscissa a rapportarsi.
    Gli altri erano troppo seri o diligenti per potervi anche solo intraprendere una conversazione...mentre helen era ciò che cercava: così sciocca da non odiarlo e così stupida da farlo sentire ancora più intelligente e furbo di quanto non fosse già...
    ...della serie, ti piace vincere facile?
    La strega oggi non portava i soliti abiti, anzi, aveva indossato un vestito bianco e piuttosto scollato, con un enorme cuore viola sul davanti.
    Mmm..che fisichino il nostro giullare del villaggio...
    Pensò il demone avvicinandosi di qualche passo, con un sorriso tutt'altro che bonario in volto.
    -Qual buon vento!- li apostrofò così, quando li ebbe a poca distanza, felice di poter cambiare aria e smettere di ascoltare chi non aveva il minimo rispetto per il suo grado e la sua spada -abbiamo colto in pieno il senso della festa eh? Helen Cara?- disse malizioso mentre il sguardo indugiò non poco sull'abbondante scollatura della strega.
    ma fu proprio mentre abbassava lo sguardo vide che una mano inguantata era stretta in quella dell'altro mago che, in silenzio, lo stava fissando
    -E lui?- chiese allora con disprezzo, quasi come se la strega fosse di sua proprietà - chi cavolo é?-
    questo mi sta rovinando la mia idea di post-festa...
    pensò il demone, mentre già nella sua mente si andava figurando un possibile fine serata con la stupida strega in pieno stile passionale...



    © Talitha¬º
     
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  3. Mysti™
     
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    hugouHugo



    Ad Hugo non sfuggirono nè gli sguardi maliziosi nè tanto meno il tono dure e ostile che usò dopo che ebbe visto la sua mano intrecciata a quella di Helen.
    Quello era Dante, il re dei demoni ed ogni fibra del suo essere sembrava straripare di vanità e superbia.
    Eppure Hugo, nel momento in cui aveva visto lo sguardo ostile del demone, non si sentì intimidito ne tanto meno provò vergogna anzi, mentre chiedeva alla sua Helen chi fosse, fece un passo avanti, stringendo ancora di più la mano della giovane.
    -Io- disse il mago, senza attendere che l'altra avesse il tempo di rispondere- io mi chiamo Hugo Gregory Lambert- disse con orgoglio ma, non appena i suoi occhi incrociarono quelli di brace del demone, qualcosa nella sua mente gli suggerì di abbassare il tono: sempre meglio diffidenza che ostentare orgoglio senza un'occhio o un braccio rotto.
    -Non credi di avere mai avuto l'onore di incontrarti- riprese poi, con tono più tranquillo ed educato: non se lo meritava e lo sapeva più che bene ma...
    ...con i tipi come lui sapeva che non si poteva correre il rischio di essere superbi e orgogliosi, specialmente se al fianco avevano una spada come quella che Hugo aveva scorto mentre si stava dirigendo verso i demoni!
    Lo scontro che i maghi erano venuto ad assopire sembrava essere stato interrotto, ma alle spalle di Dante, il mago scorse altri due demoni.
    Entrambe di immane e sovrannaturale bellezza, sembravano gemelle per via della loro chioma lunga e setosa ma una, dallo sguardo fisso e algido, fissava i due appena arrivati come se li avesse conosciuti da sempre, tanto che non meritavano neppure un'accenno di stupore e curiosità nello sguardo, l'altra invece aveva lo sguardo irato, quasi avesse appena ricenuto un'enorme offesa...
    ...che fosse per una sua frase o azione che il conflitto di poco prima era iniziato?
    -Salve anche a voi!- fece Hugo, facendo un cenno con il capo verso i due demoni e, per farsi vedere, dovette sporgersi oltre le larghe spalle del demone che, come una montagna, non accennava minimamente a spostarsi per far comodo al mago.
    Si..questo mi odia già...
    pensò il mago, senza per questo vergognarsi...
    ...era forse la prima volta invece che non si vergognava di questo....
    ....aspetta ma...è la prima volta???
    una vocina nella sua testa gli insirò questa domanda....cosa voleva dire? certo che era la prima volta no!?




    ©Mysti™
     
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    witchbysimosi21Helen


    CITAZIONE
    -E lui?...chi cavolo é?-

    disse il demonio davanti a lei.
    Sentì il suo desiderio lascivo su di sè, il quale la fece reagire al contrario di come avrebbe duvuto: invece si avvicinarsi ad Hugo, per mettere in evidenza il fatto che entrambi erano lì, l'uno per l'altra, strappò via la mano da quella dello stregone e abbracciandosi.
    Forse era quello che Dante voleva, ma la tensione che sentiva tra i demoni, quella tra lei e Hugo(o meglio, solo sua),quella che c'era ora tra lo stregone e Dante...era veramente troppa.
    Quasi spaventata da ciò che aveva fatto, sorrise sommessamente, imbarazzatissima e tremante disse:
    -Ehm...scusa...ehm...vi piace la festa?- disse rivolgendosi al gruppo, anche se la sua domanda risuonò a vuoto.
    Si girò verso il demone più vicino a lei, Heris, che nona veva mai visto prima: stava epr chiamarla Vergil, poichè davvero erano identiche, ma si astenne, notando proprio al più totale dofferenza.
    -P-piacere io sono Helen Beatrix...lei?-
    Si: nonostante la sua importanza immane nella città di Helloween, Helen era una che si sottomentteva facilmente al volere altrui,perchè era buona fino al midollo.
    -Non l'ho mai vista in giro...è un'amica di Dante?- e sorrise ingenuamente, facendo con gli occhi al spola tra quelli neri del demone regnante e quelli...anzi, quello vermiglio di Heris.
    Si sentiva quasi spogliata da quello sguardo inquietante del demonio nero e pregava Dio che tutto filasse liscio...anche eprchè, fragile psicologicamente com'era in quel momento(più del solito), non poteva fare altro che obbedire.
    Già, emtà della sua forza, forse più, era svanita quando aveva lasciato al mano dello stregone.
    Poteva benissimo lanciare un incantesimo d'amore, ma in quel momento aveva quasi paura di muovere le mani per prendere gli ingredienti all'interno della sacca.
    -Non dovrebbe essere così al festa di S.Valentino...-
    Se le cose si sarebbero scaltate troppo,però, Helen non avrebbe esitato cinque secondi a trasformarli tutti in ranocchi e portarli via da lì...anche perchè così erano più facili da governare...erano pericolosamente vicini a diventare tutti verdognoli e viscidi...
    Quando gli occhi di Helen brillano di viola, conveniva che tutti si calmassero...e che la facessero ridere!

    ©MrsSleepyHollow
     
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    now I am a happy song placed on the lips of a woman

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    Heris
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    Forse stavano sottovalutando troppo Heris. Forse troppo..
    Rise davanti alle loro frasi quasi intimidatorie. No lei non provava nessun genere di timore per i due demoni.
    Forse però bisogna precisare qualcosa in più riguardo alla spada del passato. Sì era stata Heris a piegarla e a dimostrarle la sua forza. Ma credete davvero che la spada fosse così debole da non ribellarsi? La spada del passato ricorda la sua libertà, la ricorda perfettamente, e odia chi tenta di sopraffarla, ma davanti a Heris, fui lei stessa a piegarsi. Riconobbe la sua padrona e si piegò. In fondo i due pugnali che era diventata rispecchiavano di più l' animo di Heris, la quale odiava avere di intralcio una spada. Agile e veloce, e incontrollabile. Una spada, proprio per la sua dimensione è facile da vedersi, ma due pugnali: piccoli e incontrollabili. Non sai mai da dove spuntano ..proprio come Heris.
    Alle parole del demone rosso non potè che continuare a ridacchiare. Davvero si credeva tanto forte? Solo perchè possedeva Lux? Non è la spada a fare il buon guerriero.
    Non disse nulla, ma tenne quel sorriso diabolico e sarcastico sulle labbra anche quando Dante parò.
    Le parole di Dante la annoiavano terribilmente. Elogi..elogi ed elogi sulla sua bella spada.
    -visto? ho fatto la rima! Sono un poeta niente male no?
    Alzò la testa al cielo e portò le mani ai fianchi..
    "Ma certo Dante..davvero un sommo poeta" disse chiaramente prendendolo in giro.
    Sorrise poi a Dante.
    "Comunque mi stupisci Dante. Dimmi..il nome Beatrice ..è forse in mio onore?" e rise di gusto pensando che proprio non poteva essere possibile per un tipo come lui. Già si era meravigliata che si ricordasse di lei..
    Si voltò poi verso Vergil.
    "Oh Vergil...Dante non ti ha mai parlato del nostro conto in sospeso? Me ne stupisco, visto che sembrate tanto ..intimi"
    Il suo sguardo divenne minaccioso. Non vi era nulla di bonario stavolta. Solo gelo e fiamme.
    "Dante non ti ha mai parlato di chi era la sua Beatrice prima che le fosse donata la spada?"
    Heris ..era il nome che si era data dopo la sua caduta. Il suo vero nome era quello di "colei che porta beatitudine"..in pratica...

    Beatrice.

    Quando era ancora un giovane demone si stupì molto nel sapere che Dante aveva dato quel nome alla sua spada. Allora forse si ricordava di lei. Forse lui l' amava come un tempo lei amava lui! Poi però..capì che tutto ciò non era vero. Che l' unico essere che poteva amare, che avrebbe mai amato, era caduto insieme all' angelo.
    A quei pensieri la sua rabbia esplose, e fu costretta a reggerla tra denti.
    "Ti hai mai detto chi è stato a salvargli la vita? Ti ha mai detto tutto ciò?!"
    continuò a chiedere a Vergil, ma il suo sguardo rabbioso si era spostato sullo stesso Dante maledetto.
    "Stupida! Persino tu sottovaluti la nostra natura di demoni! Se hai il coraggio di parlare di amore tanto facilmente, allora significa che neanche conosci la nostra razza come dovresti! Noi demoni! NON POSSIAMO AMARE!"
    Nel cuore di Heris era rimasta sola la delusione e la rabbia.
    "Non più" disse perdendosi un attimo nei suoi pensieri.
    Ma si riprese con contegno subito e spostò lo sguardo freddo di nuovo su Vergil. Stavolta però era nato un sorriso poco rassicurante, e sempre guardandola parlò ancora.
    "Dante! Non mi sembra di aver mai visto Vergil tra la schiera celeste."
    Portò un pugnale alle labbra e sorrise ancora.
    "Neanche Inferno lo ricorda..beh..e se non lo fa lui..."
    Rise ancora sollevando appena le spalle.
    "Adesso capisco! Lei non è un angelo caduto! Lei..è SOLO un demone"
    Ecco cosa era. Ecco perchè Heris non andava sottovalutata in nessun modo. Aveva vissuto nell' ombra e aveva atteso..atteso..e atteso..ma il suo potere era cresciuto tanto quanto l' attesa. Nonostante Vergil avesse la spada nera, nonostante fosse fedele al suo caro Dante, ci sarebbe sempre stato qualcosa che l' avrebbe tenuta di natura in un gradino più basso.
    La sua stessa natura demoniaca, diversa da quella originaria di Heris. I demoni originari erano appunto gli angeli caduti da quella battaglia, e gli altri..erano solo frutti di tante e tante trasformazioni. Non sapeva di che grado fosse Vergil, ma sotto questo punto di vista era Heris la più forte. Certo, non voglio però sottovalutare il demone rosso, non potrei, e neanche Heris abbassava la guardia contro di lei. In questo caso Heris e Vergil erano sullo stesso piano più o meno..non più sotto. Non era naturalmente possibile.
    Non disse più nulla, anche perchè la voce squillante della strega le perforò le orecchie.
    Per il resto, non disse nulla, ascoltò e basta.
    Sorrise ad Helen e attese qualche attimo prima di risponderle.
    "Piacere mio Helen. Io sono BEATRICE"
    Lo disse con enfasi e quasi in un sussurro. Ridacchiò sotto i baffi pensando ai due demoni dietro di lei. Tirò poi un sospiro e si tirò su il cappuccio fino a coprirle gli occhi come aveva sempre portato.
    " Basta..Mi sto stufando. Non fraintendermi Helen, la festa è meravigliosa e devo farti i miei più vivi complimenti..è la mia natura ..che non la sopporta."
    Rivolse un ultimo sguardo ai due demoni, e poi, infilate le mani in tasca prese a camminare.
    "Questi discorsi cominciano a stancarmi. Me ne vado.
    Arrivederci Vergil. "

    Si voltò mostrando il suo sorriso.
    "A presto..amore mio"
    E concluse così Heris, andandosene lentamente fino a sparire tra la folla.

    Non le era mai piaciuta troppo la festa degli innamorati..le ricordava qualcosa che lei non aveva più e che neanche Inferno avrebbe potuto rendergli.

    <div><div style="text-align: center; font-family: Monotype Corsiva; font-size: 20px; color: white; text-shadow: 1px 1px 4px black; background-color:teal; height: 20px"> "E' un'epoca nuova e ha bisogno di un nuovo male. E quel male sono io."
    Kiss from Jyn
     
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  6. »Vergil«
     
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    06aa74633fccl

    Vergil



    Sbadigliò.
    Non le fregava proprio niente niente di quello che Heris sputava dalla bocca...
    Annuiva ad ogni cosa che diceva il demone, ma le parole entravano da un orecchio e le uscivano dall'altro.
    -Ah ah! Giusto....vero...certo!...Ovvio!...Beatrice?Wow...dai non dirmi!- erano le sue risposte sarcastiche e ricche di phatos...
    Non sapeva la storia di Beatrice,il demone, e di certo non le interessava: perchè Dante le avrebbe dovuto parlare di un essere tanto inutile e della sua storia?
    Anche lei era un angelo...ma moooolto prima della divisione Paradiso e Inferno...lei aveva più o meno fatto come Lucifero(con potenza molto minore) voleva superare Dio: ce l'avrebbe fatta...ne era sicura.
    Tempo cinque secondi e due ali blu le spuntavano dalla schiena e i suoi occhi iniziavano a repellere la luce del sole.
    Non era un angelo caduto epr la guerra...e sinceramente non glie ne fregava più di tanto: eli stava dalla SUA parte e basta.
    Forse è per questo che il Sommo Male le aveva donato la spada gemella a quella di Dante...nel suo cuore non albergava amore.
    Ma al contrario di quello che diceva Heris, sembrava che lei ne provasse ancora tanto epr Dante! Non smetteva di rivangare il passato, di dire che l'aveva salvato, che lo amava..un disco rotto!
    Quando si dileguò tar la folla Vergil sospirò dicendo tar sè e sè:
    -Dio!Non se ne andava più!-
    Poi notò al tensione che si era creata nel quadretto e non volendo infierire ancora di più sulla sua pazienza ormai a terra disse:
    -Lo so che non vorresti lasciare la strega nelle mani di questo...ma, vieni a ballare!C'è quel ballo famoso...che si balla in gruppi da quattro..per cui si scambiano le coppie...voi due ballate?Io mi sono rotta il karma per quella lì...-
    Suonava troppo fuori Vergil?Può darsi.
    Anche lei si stupì di ciò che aveva chiesto, ma veramente non ne poteva più delle persone smorfiose che non sanno fare altro che impuntarsi.
    Si sistemò i capelli e disse, priva di pazienza:
    -Allora!? La musica sta iniziando!-


     
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  7. Talitha¼
     
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    witchbysimosi2Dante



    Dante non rispose neppure a Heris, si era stufato: non voleva capire, non voleva ammettere che il suo era SOLAMENTE un amore fantasioso e, sopratyutto, a senso unico.
    E allora..perchè continuare a insistere?
    non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire
    Così, quando addirittura incominciò ad insinuare che aveva chiamato la sua fedele amata arma Beatrice in suo onore....questo fu davvero il colmo!
    Non aveva nemmeno saputo che esistesse fino a pochi giorni prima, quando, sotto la neve, l'aveva incontrata nella Bolgia.
    E adesso lei osava prendersi tutte queste libertà?
    Tsk! basta,se non voleva capire, sarebbe rimasta nell'ignoranza e ora c'era un'altra la questione che trovata più piccante e più intrigante....
    ....quella del maghetto da due soldi e di Helen.
    Non gli sembrava vero che la strega si portasse appresso un ragazzo, insomma: Helen non era nota per sua "spiccata intelligenza" e sembrava inverosimile che un ragazzo provasse piacere per la sua compagnia...
    ...a meno che, come lui stesso, avesse un elevato ego da curare e certe voglie che Helen sarebbe riuscita a soddisfare pienamente.
    Ma quest'ultima cosa, anche se fosse stata vera, non sarebbe andata bene a Dante: Helen doveva essere a sua disposizione come e quando voleva, quindi niente maghetti da due soldi intorno eccetera eccetera.
    Non smetteva di fissare il giovane in cagnesco, nonostante questo facessi di tutto per sfuggire al suo sguardo: lo voleva fuori dai piedi, ora.
    Ed era tanto arrabbiato e quasi geloso che non si accorse nemmeno del cambio di musica, una musica più ritmata e scattante, perfetta per una quadriglia.

    -Lo so che non vorresti lasciare la strega nelle mani di questo...ma, vieni a ballare!C'è quel ballo famoso...che si balla in gruppi da quattro..per cui si scambiano le coppie...voi due ballate?Io mi sono rotta il karma per quella lì...-

    Dapprima Dante non si mosse, lasciando che solo gli occhi si mossero verso il demone che aveva parlo ma poi, esaminando meglio la frase, sorrise.
    Virgil non era il tipo di ragazza che si metteva a ballare in mezzo ad una piazza perchè le andava, in tutto, ma proprio TUTTO, quello che faceva, c'era sempre un qualche intento secondario, una qualcosa che voleva ottenere.
    Alle volte era esplicito, altre, come in questo caso, bisognava solo fidarsi, e il motivo per il qualche aveva detto di fare in un certo modo sarebbe venuto fuori in un secondo momento.
    Così, non prima di aver lanciato l'ennesima occhiataccia al mago e regalato un sorriso lascivo alla strega, andò vero Vergil, rinfoderando la spada e afferrando la ragazza per la mano.
    Dante conosceva questo ballo a memoria, praticamente in tutte le feste (eccetto natale e pasqua) veniva fatto: sinistra, destra, avanti, giro cambio mano, destra sinistra, indietro e ancora da capo.
    -Come mai tutta questa voglia di ballare Vergil, non ti facevo una ragazza appassionata di balli di gruppo...- disse al demone, nonostante i suoi occhi cremisi fossero puntati verso la coppia poco distante che, felice, si stava destreggiando nella loro stessa danza.
    Quanto dura questo cavolo di turno??
    Pensò il demone, che ad ogni scambio di sguardi tra i maghi e ogni volta che Hugo posava la mano sul fianco di helen sentiva il sangue riboglierli dentro.
    Non si ricordava assolutamente che un turno durasse tanto!
    -Vergil....me lo vuoi dire si o no?- fu impossibile trattenere un tono irato mentre, con un gesto brusco, faceva roteare il demone tra le sue braccia.
    Non ce la faceva più, voleva ASSOLUTAMENTE cambiare coppia.

    Da quello che ho capito, Jyn lascia la rule, quindi adesso Vergil risponderà subito dopo Helen :D




    © Talitha¬º
     
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  8. Mysti™
     
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    hugouHugo


    Lo odiava, lo odiava più di qualsiasi altra persona in questa città.
    Continuava a lasciargli occhiatacce e, nonostante il mago facesse di tutto per evitare lo sguardo del demone, non poteva fare a meno di sentirsi osservato e minacciato quasi come se, da una momento all'altro, Dante avesse potuto prenderlo per il collo e strangolarlo (cosa che forse avrebbe fatto se non ci fosse stata Helen fra i due).

    -Lo so che non vorresti lasciare la strega nelle mani di questo...ma, vieni a ballare!C'è quel ballo famoso...che si balla in gruppi da quattro..per cui si scambiano le coppie...voi due ballate?Io mi sono rotta il karma per quella lì...-

    Hugo sospirò: ballare....questo voleva dire che quel demone si sarebbe levato di torno.
    Con uno sguardo grato, guardò il demone dalle immense ali blu e le sorrise, anche se questa parve rimanere impassibile, sperava che avesse capito quanto le fosse grato.
    -Io non lo sopporto davvero...-bisbigliò Hugo all'orecchio di Helen, mentre, con dolcezza, la afferrava per incominciare a ballare ma poi, nel momento in cui le sue orecchie ascoltarono le prime note della canzone, gli si gelò il sangue.
    -Q-uesta..è...una...q-quadriglia? Cioè..q-quelli c-con lo ss-s-cambio di coppia?- disse tremando il giovane, fissando terrorizzato la sua compagnia.
    Si!! Che sciocco!! Se avesse vermanete ascoltato Verigl se ne sarebbe accorto e invece, si era limitato ad ascoltare fino alla verbo "ballare", poi, aveva lasciato che la sua mente si inebriasse della beata immagine di Helen tra le sue braccia e del solievo di vedere fuori dai piedi quel demone odioso.
    ma no! no no no no! che cavolo...no! Io non voglio Helen tra le braccia di quello!
    Pensò storcencendo il naso e fece per guardare dalla parte dei due demoni ma dovette desistere: con la coda dell'occhio, vide che Dante continuava a guardarli, con un aria ancora arrabbiata di prima.
    -Tsk...idiota...-bisbigliò il mago mentre con grazia e con delicatezza faceva roteare la sua compagnia mentre il demone compiva lo stesso identico movimento con rabbia : uno spettatore esterno, nonostante il passo fosse indentico, avrebbe potuto giurare che fossero diversi tanto era differente l'esecuzione.
    La musica incominciò poi a cambiare, segno che, di li a poco, le coppie si sarebbero mischiate.
    -Helen- iniziò il mago, tentando il tutto e per tutto - non mi va di ballare...smettiamo?-
    Non era vero...non era vero per niente: se non fosse stato che si sentiva osservato e che l'odio verso il demone stava raggiungendo livelli impressionanti, Hugo si sarebbe divertito davvero tantissimo.
    Ma non riuscina nemmeno a godersi il delicato peso della strega nel momento in cui la sollevava, il sorriso che gli stava riservando e le sue mani appoggiate sui suoi fianchi tanto era innervosito.
    Stupido demone...se non fosse che sei un regnante...ma quante te ne avrei combinate....



    ©Mysti™
     
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    witchbysimosi21Helen


    Helen non si stava divertendo per niente: era triste quella festa...tutti erano arrabbiati o infelici...ecco perchè si illuminò d'immenso alla proposta di Vergil, di ballare!
    I suoi occhi ripresero a splendere del celeste che li aveva sempre caratterizzati e con gioia si fece stringere da Hugo e si mise a ballare.
    Anche lei cascò dal pero quando lo stregone che ballava con lei le sottolineò la tipologia della canzone.
    Cambiare?Doveva cambiare?Doveva ballare con Dante?
    Aveva il terrore...ma non volle dare ascolto al mago: se si fosse opposta anche a questo, i suoi occhi sarebbero diventati in breve tempo glaucopidi.
    Si fece roteare da Hugo per poi ritornare al suo petto.
    Lei ivece aveva un batticuore insostenibile causato dalla vicinanza con il mago...
    -Questo profumo...-
    Stava così bene tra le sue braccia.
    Passo,passo, giro, tacco punta, tacco punta, salto...e...
    -Oh no...queste note...è il momento del cambio!-
    Helen rimase un attimo in confusione.
    Pochi secondi e il avrebbe dovuto lasciare le braccia del suo angelo, epr gettarsi tra quelle del diavolo.
    Sembrava una povera anima, che aveva sempre abbracciato al sua salvezza perfetta, e ora veniva bramata e desiderata dalla sua eprdizione...e non poteva rifiutarla.
    Come dettava la tardizione, Helen prese la mano di Vergil, fecero un giro fissandosi, saplla a spalla e via.
    Aveva lasciato a parte bianca e ora il demone nero la stava aspettando con il braccio teso.
    Tremendo e magnetico quanto non mai, la guardava con evidente desiderio.
    Helen si guardò un attimo indietro, come per salutare con gli occhi il suo amato, come il fece il gigno bianco, prima di essere sostituito da quello nero.
    Poi, dopo una regale piroetta, che permise alla gonna di alzarsi, in modo solenne appoggiò la sua mano a quella del demone.
    Che potenza disumana: sprizzava forza ed energia disarmante da tutti i pori.
    Una farfalla...si sentiva come una farfalla colorata, che si dirige verso il ragno nero.
    Il suo fiore era lontano...bello, meraviglioso e una fiamma rossa gli si stava avvicinando.
    -Non toccarlo...- pensò intensamente rivolgendosi a Vergil.
    Nessuno doveva toccare il SUO Hugo nel modo in cui poteva solo lei permettersi...
    Si sentiva completamente inerme e impotente tra le braccia di Dante.

    ©MrsSleepyHollow
     
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  10. »Vergil«
     
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    Vergil



    Era vero.Non lo era. Non amava i balli,ma in quel momento lo sentiva necessario.
    Doveva svuotare la mente e molti più soggetti esaminabili c'erano in pista, che seduti.
    Tutto finalizzato a svuotarsi la mente e a studiare.
    Stava per rispondere a Dante quando vide con sorpresa che la sua attenzione era completamente rivolta alla gonna della strega, che non ad una sua possibile risposta.
    Sospirò e si mangiò ciò che voleva dire...comunque, non sarebbe stato niente di importante!
    Con maestria si srotolò dal braccio di Dante e concluse la piroetta con una mano alzata in modoa ggraziato, per poi ritoranare tra le braccia del demone.
    La stringeva molto forte a sè, am molto probabilmente stava pensando già di avere tra le mani il corpo molto più formoso del suo di Helen.
    Ma che aveva quella strega stupida di tanto bello?
    Era bella si...ma la bellezza non era tutto!
    non capiva...o meglio...capiva per metà: il 99% dell'interesse di Dante era volto alla fantasia di avere Helen nuda tra le sue braccia, ma Hugo...sembrava seriamente innamorato di lei...per cosa?
    Non poteva solo essere attratto dal suo corpo...non era di certo superficiale come Dante!
    Forse anche lui, come il demone adorava il suo lato stupido?
    La divertiva?
    Non lo sapeva.
    E mentre pensava queste cose ci fu il cambio.
    Con indifferenza si staccò nobilmente da Dante, fece la piroetta con Helen non staccandole gli occhi di dosso e si diresse dallo stregone bianco.
    Era veramente molto bello, e solo da così vicino se ne accorse.
    Appoggiò la sua mano sulla spalla del mago e subito lanciò un'occhiata alla strega...
    si sarebbe divertita.


     
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  11. Talitha¼
     
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    witchbysimosi2Dante


    La musica cambiò all'improvviso, e queste nuove note parvero a Dante la migliore delle melodie mai ascoltate e così, lasciando la mano di Vergil qualche secondo prima del dovuto, si buttò di slanciò sulla strega, quasi strappandola dalle braccia delle stregone.
    Abbozzò un sorriso, nel momento in cui si fu assicurato che il mago fosse fuori dai piedi e occupato a ballare con il demone.
    Era bellissima, era bellissima anche adesso che una strana smorfia le stava troneggiando in volto: cos'era? Preoccupazione? Afflizione? Tormento? Affanno?
    Impossibile dirlo, ma a Dante questo non preoccupava affatto troppo occupato com'era ad ammirare la strega ballare fermando il suo sguardo in luoghi dove sarebbe stato meglio che gli occhi scorressero veloci: ogni piroetta ed ogni balzo era l'occasione giusta per dimostrare il vero motivo per cui ardiva dal desiderio di ballare con lei.
    -Helen, posso chiederti una cosa?- disse poi gentile (si, avete capito bene gentile....anche Dante è capace di parlare in modo simile quando vuole) mentre si avvicinava all'orecchio delle strega per sovrastare la musica - ma quello...dove diavolo l'hai incontrato?-
    La sollevò di slancio e la fece piroettare: inutile dire che il movimento risultò perfetto...
    ...peccato per quel sorriso malizioso del giovane e lo sguardo vacuo della strega che stonavano completamente con la meravigliosa coreografia che stavano eseguendo.
    -Insomma!- riprese poi, quando si ritrovarono di nuovo faccia a faccia -pensavo di bastarti io come.... toy boy- e le fece l'occhiolino.
    Ma dopo che ebbe detto questo, si prese qualche istante per esaminare meglio la sua compagnia: non se l'era immaginato, la strega sembrava davvero in pensiero per qualcosa.
    Tsk! Ma se nemmeno sa pensare quella...
    pensò poi, senza riuscire a trattare una mesta risatina.
    -Helen...sei triste...come mai?- chiese, rallentando leggermente (quasi impercettibilmente) le mosse del ballo e passando una mano sulla sua guancia, concedendole una carezza che, nonostante fosse dolce e gentile, puzzava di falsa da ogni parte I tuoi magnifici occhi non sono spensierati come al solito. Mi rincresce tanto, io speravo di godere della tua spensieratezza come sempre...come quella volta alla taverna, quando abbiamo discusso davanti ad un te! Ti ricordi? Quel giorno ti avevo invitata da me alla Bolgia ma...avevi un impegno e sei dovuta scappare...-
    le andò di schiena e la fece piroettare su se stessa e poi, quando l'ebbe bloccata di scatto le sussurrò con voce provocante e suadente nell'orecchio :
    -Magari, più tardi....potremmo rinnovare l'invito. Questa volta non ci credo che hai un impegno: per quando Jack possa essere odioso, non ci credo che farebbe lavorare un sovrano dolce e incantevole quanto te anche in un giorno di festa!
    E con queste maliziose parole, il demone lasciò che il docile angioletto fuggisse dal suo abbraccio, mentre i suoi occhi cremisi seguivano la sua scia malvagi e un sorriso macabro gli solcasse il viso.
    Riafferrò la mano di Vergil, concedendo nella foga un sorriso anche a quell'inusuale compagna:
    -Beatrice non vedeva l'ora che tornassi, la sentivo fremere nella sua custodia- affermò i demone, sentendosi ancora ilare per il ballo appena compiuto: incredibile come diventava più trattabile dopo che credeva di avere la sua preda in pugno!




    © Talitha¬º
     
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  12. Mysti™
     
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    hugouHugo

    Alla fine l'aveva fatto, aveva ceduto il suo angelo a quell'odioso demone che lo ripagava con un odioso sorriso tirato.
    Galeotte queste note incalzanti che muovevano le loro membra, Hugo avrebbe voluto fermarsi, bloccare il tempo e la musica e tenersi Helen tra le braccia.
    E il bello era che...
    ...non sapeva nemmeno perchè voleva questo.
    In fondo era una regnante, la strega più potente del mondo (suppur non ostentasse la cose, era più che chiaro che il suo livello magico era mille volte superiore a quello del mago), e lui doveva ritenersi fortunato anche solo per aver avuto la grazia di poter ballare e colloquiare con una donna simile.
    Eppure...
    Le mani fameliche di lui sui suoi fianchi, gli occhi felini che la mangiavano e il sorriso malizioso....
    ....stava impazzendo, impazzendo di invidia.
    E fu proprio mentre la sua mente combatteva tra voglia di spaccare (o di tentare di spaccare) la faccia al demone e quella di ricordarsi come non aveva nessun diritto di possesso sulla strega, che le sue mani incontrarono quelle fredde e magre di Virgil.
    Il contatto lo riportò alla realtà e, ostentando tranquillità e per sembrare il più cortese possibile (nonostante fosse un demone) le sorrise, accennando con il capo una lieve riverenza prima di riprendere la danza da dove l'avevano lasciata.
    -Siete molto brava, Virgil- disse poi, dopo aver passato un paio di minuti in completo silenzio.
    E il suo non era solo un complimento fasullo: il demone, nonostante l'aria algida e irata, si muoveva con sicurezza e agilità la tre sue braccia quasi lo stesse guidando lei piuttosto che lui.
    Anzi, era proprio quello che stava accendo: per ogni piroetta, era lei la prima a saltare in aria per farsi prendere, nel cambio di direzione lo anticipava sempre e , talvolta, con la punta dei piedi li sfiorava quello che lui avrebbe dovuto muovere per primo.
    Chi l'avrebbe mai detto che dietro ad un demone, all'apparenza tutto studio e spade, si sarebbe nascosta una ballerina tanto brava e....aggraziata?
    -Dove hai imparato?? Io non sarei così nemmeno dopo aver bevuto la pozione dei piedi automatici!- e il mago si permise un sorriso spontaneo e vero.
    Si, avete letto bene, sorrise...
    La concentrazione per la danza che si era fatta alquanto complicata (Virgil non era una compagna facile da seguire) e l'ammirazione per il demone di fronte a lui gli avevano fatto praticamente dimenticare i due che, a pochi metri da lui, stavano ballando appassionatamente, in un ballo che non sembrava più tale, ma aveva qualcosa di losco, misterioso e...diabolico.
    Ma Hugo non gli stava guardando, seguiva Virgil....
    ....e se quello che di Virgil fosse stata una trappola, allora hugo ci era caduto con tutte le scarpe.




    ©Mysti™
     
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    witchbysimosi21Helen


    Si sentiva rapita, ma non impaurita.
    Dante la venerava per la sua bellezza ed Helen si sentiva come la notte passata con Hugo.
    Lei mentre la Luna le baciava la pelle nuda e si muoveva con lei sul suo amato, questo la guardava colmo di adorazione.
    E proprio così si sentiva ora.
    Anche se di rado gli occhi cremisi del semone fissavano i suoi azzurri, Helen prese coraggio e rispose piuttosto freddamente:
    -L'ho trovato in una biblioteca...-
    e fece una piroetta, ritornando quasi violentemente tra le braccia del demone che sembrava non volersi separare dal suo corpo neanche un secondo.
    -Magari, più tardi....potremmo rinnovare l'invito. Questa volta non ci credo che hai un impegno: per quando Jack possa essere odioso, non ci credo che farebbe lavorare un sovrano dolce e incantevole quanto te anche in un giorno di festa!-

    Fece un passo per staccarsi, con aria glaciale ma si rivoltò a guardarlo e gli sorrise.
    Perchè lo fece?
    La sua testa era completamente in panne, non capiva più niente.
    Non avrebbe dovuto accettare, ma con un cenno della testa lo fece...cos'aveva da perdere, insomma?
    Hugo non era più nel suo letto, e parte del suo cuore se n'era già fatto una ragione...
    Avrebbe ceduto alle avance del demone...alla fine il ragno era arrivato al corpo gracile della farfalla.
    L'avrebbe mangiata.
    La strega fece qualche disperata piroetta, in simultanea con Virgil, anche se il sentimento messo in quei passi era completamente differente: il demone era freddo di natura, ma aveva una grazia e un portamento invidiabili...Helen era talmente carica di passioni confuse che la grazia e la compostezza potevano benissimo essere scambiate per tormento.
    Avete presente quando ti colpisce la febbre alta e tu fai cose, ma è come se non le stessi facendo, tanto che gli occhi guardano solo, ma non vedono?
    Così appariva Helen.
    Prese, come uno che sta per annegare, la mano di Hugo, e stringendola forse si tirò velocemente al suo corpo, aderendone completamente.
    Mentre era con Dante sentiva la pesantezza del suo sguardo e rimpiangeva quello timido e velatamente amoroso di Hugo...ma non appena il profumo dello stregone la inebriò, parte del suo cuore rimpiangeva quello profano e proibito del demone.
    Si aggrappò con entrambe le mani al collo di Hugo e disse, come se stesse soffocando:
    -N-non mi sento...bene...-
    E cadde, come corpo morto cade.

    ©MrsSleepyHollow
     
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  14. »Vergil«
     
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    Vergil



    Vergil guardò fisso Hugo.
    -Tutti cascamorti...sì!Avevo ragione...tutti per la stupida strega...i miei studi non potevano di certo essere più proficui di così...!-
    E mentre lo esaminava da vicino, motivo per cui aveva deciso di ballare, capiva perchè Helen era così amata...non solo il suo corpo era desiderato...ma la sua spensieratezza.
    Helen era rimasta una bambina dentro, e tutto diventa meraviglioso agli occhi di un infante...
    Ecco cosa attraeva della strega, più del resto.
    Le persone si litigavano la sua semplicità.
    CITAZIONE
    -Siete molto brava, Virgil-

    Il demone alzò un soppracciglio, ma non abbandonando al sua freddezza calcolatrice disse:
    -Grazie!- e fece un breve acceno di inchino con il capo.
    Adorava danzare, ma non l'aveva quasi mai fatto...non poteva distruggersi la reputazione di demone glaciale a causa di un passatempo così femminile!
    Ma non le dispiaceva essere elogiata per questo.
    CITAZIONE
    -Dove hai imparato?? Io non sarei così nemmeno dopo aver bevuto la pozione dei piedi automatici!-

    Appuntato nella sua testa.
    Pozione dei piedi automatici, eh?Ottima scusa se qualcuno al scopriva a ballare sa sola...
    Fece un lieve sorriso e, alle note classiche, lasciò il suo "cavaliere" epr andare da Dante.
    Le piaceva quel ragazzo...era meravigliosamente sincero.
    Fece tre piroette e solo per pochi attimi i suoi occhi incontravano quelli di Helen:
    -Trattalo bene, strega!-
    E arrivò di nuovo tra le braccia di Dante.
    Sentiva la presa sui suoi fianchi era meno stretta: probabilmente la strega aveva un giro vita più ampio e sensuale del suo.
    -Anche Lux non vedeva l'ora...stava quasi scottando...-
    disse, tornando glaciale e severa.
    Cosa faceva Hugo alle donne!?

     
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  15. Talitha¼
     
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    witchbysimosi2Dante


    -Dì la verità, ti sono mancato- scherzò Dante quando il demone ritomò a essere la sua compagna di ballo.
    Non aveva minimamente guardato il mago e Virigil mentre ballavano eppure era convintissimo che non poteva competere con un demone allenato e agile come lui.
    Buttò uno sguardo sagace alla coppia poco distante, notando con disappunto come la sua preda tentasse di aggrapparsi al collo di Hugo per sfuggire dalla sua tela così finemente ricamata.
    -Virgil- riprese poi freddo, portandosi la ballerina davanti a lui -devi togliermelo dai piedi per una sera e se lo fai...-
    indugiò un'pò , ponderando bene le parole che avrebbe pronunciato.
    Infine sospirò, scosse il capo e disse mestamente:
    -se lo farai ti sarò vincolato in eterno, avrai un debito con me-
    Ecco, lo aveva fatto...si era vincolato.
    Beh certo...non era un contratto di sangue ma...quando un demone si vincola, e lo fa sul serio coem Dante in questo momento, la promessa è sancita in eterno e sciagura e rovina possano capitare a lui se non mantiene fede al suo vincolo.
    Però il desiderio di possedere la strega era troppo, voleva sentire il suo corpo formoso sopra, sotto, di fianco al suo,
    E per questo, per questa lussuriosa esperienza, era disposto anche a vincolarsi,
    E poi...è solo un debito...una lotta per lei, uno scontro combattutto per lei...e tutto sarà ripagato
    pensò Dante per farsi coraggio e tentare di sminuire mentalmente l'importanza dle gesto appena compiuto.

    ems hai citato quel mio idolo di Dante Alighieri :wub: :wub: :wub: :wub: :wub: :1205853829-Pazze20.gif:





    © Talitha¬º
     
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